COLTIVARE VERDURE NELLO SPAZIO CON LA COLTURA IDROPONICA

Orto spaziale

È possibile coltivare delle verdure nello spazio?

A prima vista può sembrare un’idea totalmente inverosimile e invece sta per diventare realtà, grazie a GreenCube

Si tratta di un minisatellite, progettato interamente in Italia, che verrà lanciato in orbita a 6.000 chilometri dalla Terra con il volo inaugurale del nuovo razzo Vega-C (sviluppato dall’Agenzia Spaziale Europea in collaborazione con l’Agenzia Spaziale Italiana). 

Grande come una scatola di scarpe, contiene un sistema di coltura idroponica a ciclo chiuso che ospiterà le piante ritenute più adatte a sopportare le condizioni estreme dello spazio. 

La coltura idroponica consente di coltivare in assenza di suolo, veicolando le sostanze nutritive direttamente con l’acqua. Utilizzando un ciclo chiuso, inoltre, è possibile recuperare i nutrienti in eccesso e riutilizzarli nelle fertilizzazioni successive.

GreenCube è anche dotato di sensori per il monitoraggio dei parametri ambientali e dello stato di salute delle piante: i ricercatori potranno così analizzare in tempo reale le condizioni delle piante che, nei venti giorni di sperimentazione previsti, porteranno a termine un ciclo completo di crescita come in un vero e proprio orto spaziale.

Il primo obiettivo dello studio è di trovare un modo per coltivare con successo verdure fresche in orbita, in vista delle future esplorazioni spaziali.

Ma non è tutto. Un sistema di coltivazione così estremo garantisce la massima efficienza in termini di volume e di consumo di energia, acqua e nutrienti. 

Lo studio presenta allora dei risvolti molto interessanti anche in ottica di sviluppo sostenibile.

I dati acquisiti dall’osservazione dell’orto spaziale potranno infatti essere impiegati per avviare un progetto simile sulla Terra: riuscire a coltivare frutta e verdura a ridotto impatto ambientale in condizioni di scarsità di risorse sarebbe un risultato prezioso per il futuro del pianeta.

Primi aggiornamenti

Il razzo Vega-C è ufficialmente partito dalla base spaziale di Kourou (in Guyana francese) il 13 luglio 2022.

Dopo l’immissione in orbita, la temperatura interna del GreenCube è stata gradualmente portata a livelli compatibili con la crescita delle piante ed è così iniziato l’esperimento di coltivazione vero e proprio: tramite l’invio di comandi da terra, i semi di crescione inseriti nel substrato di crescita e finora mantenuti dormienti, sono stati irrigati per far partire la fase di germinazione.

Il ciclo di crescita avrà una durata di venti giorni e permetterà di analizzare nel dettaglio come reagiranno le piante alle condizioni di stress estremo in cui si trovano.

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