Nelle regioni del Nord e Sud America, foresta amazzonica inclusa, cresce un albero dai molti soprannomi.
Il suo nome scientifico è Hura crepitans e fa parte della famiglia delle Euphorbiaceae.
Si riconosce facilmente per il tronco ricoperto di spine e per le larghe foglie di forma ovale. Quando viene ferito, inoltre, produce un lattice velenoso che veniva comunemente usato per avvelenare le punte delle frecce.
Ma ciò che lo rende davvero speciale è il metodo di dispersione dei suoi semi. Tipico delle Euphorbiaceae, gli ha fatto guadagnare il soprannome pirotecnico di albero dinamite.
Davvero esplosivo!
I semi di quest’albero sono incapsulati in un frutto tondo diviso in 16 sezioni, di colore verde da acerbo e marrone quando giunge a maturazione.
Man mano che perdono umidità, alcune parti del frutto si seccano e si riducono di dimensione più velocemente rispetto alle altre.
Si crea così, all’interno del frutto, una forte tensione destinata a risolversi con la cosiddetta deiscenza esplosiva: il frutto all’improvviso esplode e i semi vengono scagliati lontano con un rumore simile a una vera e propria detonazione.
Ma quanto lontano riescono ad arrivare?
È stato calcolato che viaggiano a una velocità impressionante, pari a circa 70 metri al secondo, e possono coprire, in media, una distanza pari a 50 metri. Arrivano insomma abbastanza lontano da garantire che le nuove piantine non entrino in competizione con la madre.
Nel video sottostante puoi assistere all’esplosione di un frutto:
Un soprannome più…innocuo
L’albero dinamite è noto anche, in inglese, come sandbox tree per via di un’usanza risalente al XVIII secolo.
I frutti ancora acerbi venivano infatti tagliati a metà per creare delle scatole decorative. All’interno, si custodiva la sabbia utilizzata per asciugare l’inchiostro delle pagine scritte con la penna d’oca.